Se capitate in una classe di Music Together® potreste vedere bambini scorrazzare in mezzo al cerchio della classe, girovagare o semplicemente stare seduti a guardare. Potreste chiedervi come facciano gli adulti ad essere così coinvolti quando sembra che i bimbi non stiano imparando nulla.
È un segreto di Pulcinella: i bimbi piccoli apprendono in modo diverso rispetto ai loro genitori o caregivers. Quello che negli adulti appare come disinteresse è spesso parte del processo di apprendimento di un bambino. I nostri piccoli imparano in modo istintivo e costante, assorbendo il mondo attraverso i loro sensi.
Imparano attraverso l’immersione, l’interazione e imitando e giocando con ciò che osservano attorno a loro, secondo i loro tempi – come capiamo quando un bambino di un anno che si aggira per la classe durante la lezione vocalizza una canzone nel tragitto di ritorno a casa o un treenne che osserva attentamente in classe per 45′ raduna i suoi peluche e si mette a condurre una lezione di musica per loro qualche ora più tardi!
Come insegnanti, genitori e caregivers, possiamo supportare l’apprendimento musicale nei bambini lasciandoli partecipare alla lezione come vogliono, invece di spronarli a cambiare il proprio comportamento per farlo somigliare di più all’apprendimento “tradizionale”.
Invece di suggerire loro “Batti le mani come fa il tato Alberto” oppure “Stai nel cerchio” lasciate loro la libertà di sperimentare la classe in qualunque modo a loro appaia corretto.
Ciò che può apparire caotico a chi non ci è abituato si chiama “pratica appropriata allo sviluppo” nel linguaggio pedagogico. Questo approccio didattico centrato sul bambino è al centro di tutti i programmi educativi firmati Music Together.
Kenneth K. Gulmartin, Direttore Artistico e fondatore di Music Together, descrive così il concetto che sta alla base della “pratica appropriata allo sviluppo” e il modo in cui lui e la co-autrice Dr. Lili M. Levinowitz l’hanno applicata al metodo Music Together:
“Agli inizi della mia carriera di insegnante ho realizzato che l’approccio più efficace per lavorare con i giovanissimi è di essere di supporto agli obiettivi, anziché indirizzati agli obiettivi. Gli insegnanti di Music Together imparano a rinforzare i comportamenti musicali spontanei che sappiamo essere di supporto allo sviluppo, ma non danno istruzioni dirette, né pretendono questi comportamenti dai bambini.”
Gli insegnanti di Music Together imparano come osservare i loro alunni e utilizzano ciò che questi stanno facendo in classe. Quando vedono un un bambino che picchietta i legnetti sonori su una canzone, suggeriscono: “Facciamo tutti come Luca oggi!” Oppure, se un neonato inizia a cantare “Aaah”, l’insegnante può condurre la classe a cantare una strofa su quella vocale. Rispecchiando il comportamento del bambino, noi lo avvaloriamo e lo incoraggiamo a sperimentare ancora.
Possiamo fare la stessa cosa anche a casa. Ci viene naturale imitare i tentativi di parlare dei bambini per supportare lo sviluppo del linguaggio. Allo stesso modo, quando facciamo l’eco ai loro giochi musicali, questo botta-e-risposta supporta il loro apprendimento musicale. Stiamo essenzialmente rinforzando i loro primi tentativi di fare musica!
Gli insegnanti di Music Together sono formati a cercare i comportamenti musicali in classe. Possono farvi notare espressioni tonali o ritmiche che non necessariamente somigliano al cantare o al ballare in senso tradizionale e possono aiutare i genitori ad imparare a supportare con il gioco lo sviluppo musicale dei loro bambini giorno dopo giorno, sia in classe che a casa.
La cosa più importante è che continuiate a divertirvi facendo musica insieme ai vostri piccoli esploratori. Il vostro incoraggiamento li aiuterà a diventare sicuri nel fare musica, così come sono nati per essere.