Le neuroscienze hanno ampiamente dimostrato che i percorsi neurali nel cervello dei bambini necessitano di opportuni stimoli per svilupparsi e consolidarsi.
È come scavare un sentiero in mezzo al bosco: più viene battuto, più diventa facile da ritrovare in seguito. Se il sentiero, invece, non viene usato, il bosco lo ricopre fino a renderlo irriconoscibile.
Anche la musicalità, che si forma spontaneamente nella relazione con i caregivers, si sviluppa e consolida solo se sottoposta ai giusti stimoli. Senza esperienze musicali adeguate, il bambino non avrà modo di formare nel suo cervello un “sentiero ben segnato” per processare la musica, e la sua naturale attitudine musicale, crescendo, si atrofizzerà.
È ciò che è accaduto a molti adulti che oggi si trovano in difficoltà a riprodurre un ritmo o una melodia.
La metafora del sentiero nel bosco ci aiuta a comprendere in che modo il nostro cervello acquisisce e consolida gli apprendimenti: crescere significa imparare a rispondere agli stimoli secondo schemi emotivi, elaborativi e comportamentali che man mano si fissano, diventando abilità o tratti caratteristici della persona. Per questo è così importante che questi percorsi si consolidino durante tutta l’infanzia, nel periodo di massima plasticità del cervello, e soprattutto che siano collegati ad esperienze positive, divertenti, ripetute e condivise con le figure di accudimento prima, e con i coetanei poi.
Nella prima infanzia, in particolare, è importante creare intorno ai bambini un ambiente musicalmente stimolante innanzitutto in famiglia, e non delegare la loro acculturazione musicale solo a figure ed ambienti esterni: le esperienze musicali vissute insieme ai propri cari si radicano profondamente perché guidate e avvalorate dai legami affettivi. In questo modo il bambino piccolo entra in confidenza con la propria stessa musicalità nel modo più fisiologico e naturale.
Se è vero che lo studio di uno strumento musicale protratto negli anni, produce un incremento significativo delle sinapsi e incrementa le capacità dell’individuo anche in ambiti non immediatamente riconducibili alla musica, è altresì importante ricordare che una pratica così intensiva proposta quando la musicalità del bambino non è ancora matura può risultare demotivante al punto da indurre ad un abbandono precoce. La musicalità, infatti, deve sperimentare molte strade diverse per trovare la sua propria espressione e l’aspetto ludico e sociale di questo lavoro esperienziale diviene un’irrinunciabile leva motivazionale.
Durante l’infanzia, sensorialità e capacità immaginativa sono ancora le strade di accesso privilegiate per instaurare con la musica un rapporto personale, originale e creativo, prima e a fianco di qualsiasi percorso più “specializzante”.